Nell’anno 1506 un Peregrino porta a Manoppello il Volto Santo e lo consegna davanti alla Chiesa Madre” SAN NICOLA”a Giacom’Antonio Leonelli (Dottore fisico, et nell’Astrologia et altre Arti liberali)che se lo porta in casa custodendolo gelosamente in una nicchia ricavata dentro la sua camera da letto per circa 100 anni (tutt’ora esistente).

Ma più avanti un soldato di nome Pancrazio Petrucci, che aveva sposato una certa Marzia discendente della famiglia Leonelli prese con forza la Sacra IMmagine e caduto in disgrazia, e finito in carcere, per riscattare la libertà, disse alla moglie di portare la Sacra Immagine al dott.

Donanto Antonio De Fabritiis di Manoppello, pregandolo da parte del marito, di comprarlo per il prezzo che riteneva più opportuno. Fu acquistata per la somma di 4 ducati nel 1618. Tenne in casa la Sacra Immagine, venerandola fino al 1638, per donarla poi ai frati Cappuccini.

Nell’anno 1620, venne costruito il convento dei cappuccini intitolato all’Arcangelo S. Michele. Nel 1811 i Religiosi furono costretti ad abbandonare il Convento per la soppressione degli ordini religiosi e il Volto Santo fu affidato alle suore Clarisse, ma nel maggio del 1816 i Religiosi ritornarono al Santuario. Nel 1866 nuovamente i frati dovettero abbandonare il Convento, per una seconda soppressione, ma nel 1869 vi ritornarono definitivamente dando inizio allo sviluppo del culto del Volto Santo.

Come si evince le suore Clarisse hanno avuto in custodia il Volto Santo per ben 8 anni presso la chiesa della SS Annunziata adiacente al loro

convento sito in Corso Santarelli a Manoppello centro storico che viene considerata la seconda casa del Volto Santo.


Il Cammino del Volto Santo nasce ripercorrendo la storia del lungo percorso che ha portato l’immagine del Volto di Cristo da Gerusalemme a Roma e poi.a Manoppello, attraversando l’antica via consolare Tibuttina-Valeria di collegamento fra Roma e l’Abruzzo. Un percorso che costeggia l’antica via consolare Tiburtina-Valeria di collegamento fra Roma e l’Abruzzo, fino a giungere al Comune di Manoppello (PE) e alla Basilica del Volto Santo.

Secondo l’autorevole studioso Padre P. Heinrich Pfeiffer, “ Il Volto Santo ha fatto il suo viaggio da Gerusalemme a Efeso, da Efeso a Camulia in Cappadocia, da Camulia a Costantinopoli, da Costantinopoli alla Cappella Sancta Sanctorum del palazzo lateranense, da qui alla Cappella della Veronica in San Pietro in Vaticano, infine al Santuario di Manoppello.” Sull’ultimo tratto del viaggio del velo della Veronica da Roma a Manoppello sono state formulate diverse ipotesi, ma ad oggi la versione documentata è quella raccontata nella “Relatione Historica” di Frate Donato da Bomba del 1640, che narra come il Velo nel 1506 fu lasciato in dono da uno sconosciuto
viandante al dottor Giacomo Antonio Leonelli, notabile di Manoppello, che sostava dinanzi alla chiesa di San Nicola. La famiglia Leonelli conservò la reliquia a lungo, ma poi la vendette ad Antonio de Fabritiis che pensò di dare una sistemazione più conveniente al Velo, affidandolo ai frati Cappuccini che nel 1638 inserirono la reliquia nella loro chiesa, dove è tutt’ora conservata.